The Israeli Ministry of Intelligence – which supervises the functioning of the Mossad and the Shin Bet (the external and internal intelligence services) under the direction of the Prime Minister – recommends the forced and permanent relocation of the entire Gaza Palestinian population to the Sinai desert peninsula in Egypt. Tent cities and later permanent settlements should be created here. An inaccessible strip several kilometres wide should be established on Egyptian territory to prevent Palestinians from approaching the border with Israel. The Netanyahu government is working on this plan through negotiations with Egypt, which also involves the Palestinian population of the West Bank. The image of an Israeli bulldozer demolishing in the Palestinian territory of the West Bank a monument to the historic leader of Palestine Yasser Arafat is emblematic.
The goal of the Netanyahu government is clear: to erase the Palestinian territories. This is confirmed by the fact that the Israeli attack is not only exterminating the Palestinian population but is making the territory of Gaza uninhabitable, thus making the deportation of Palestinians to the Sinai or elsewhere inevitable, disguising it as an "international humanitarian operation".
From this situation emerges the need to focus anti-war action on specific political objectives. In Italy there can be three:
1) The repeal of Law C. 5592 of 2005 which institutionalizes total military cooperation between Italy and Israel.
2) The request to the United Nations to immediately send an international peace-keeping force to Gaza, a territory of the state of Palestine which has been part of the United Nations since 2012 with all rights except the right to vote.
3) The indictment of Israel’s leaders for war crimes, crimes against humanity, and crimes of genocide.
Written by Manlio Dinucci
***
Il ministero dell’intelligenge israeliano: deportare i palestinesi nel deserto del Sinai
Il Ministero dell’Intelligence israeliano – che supervisiona il funzionamento del Mossad e dello Shin Bet (i servizi segreti esterno e interno) sotto la direzione del Primo Ministro – raccomanda il trasferimento forzato e permanente dell’intera popolazione palestinese di Gaza nella penisola desertica del Sinai in Egitto. Qui dovrebbero essere create tendopoli e successivamente insediamenti permanenti. Dovrebbe essere istituita una fascia inaccessibile larga diversi chilometri, in territorio egiziano, per impedire ai palestinesi di avvicinarsi al confine con Israele. Il piano, a cui il governo Netanyahu sta lavorando attraverso una trattativa con l’Egitto, coinvolge anche la popolazione palestinese della Cisgiordania. Emblematica l’immagine di un bulldozer israeliano che, nel Territorio Palestinese della Cisgiordania, abbatte il monumento al leader storico della Palestina Yasser Arafat. L’obiettivo del governo Netanyahu è chiaro: cancellare i Territori palestinesi. Lo conferma il fatto che l’attacco israeliano non solo sta sterminando la popolazione palestinese, ma sta rendendo il territorio di Gaza inabitabile, così da rendere inevitabile la deportazione dei palestinesi nel Sinai o altrove, camuffata da “operazione umanitaria internazionale”.
Da tale situazione emerge la necessità di focalizzare l’azione contro la guerra su precisi obiettivi politici. In Italia possono essere fondamentalmente tre:
1) L’abrogazione della Legge C. 5592 del 2005 che istituzionalizza la cooperazione militare a tutto campo tra Italia e Israele.
2) La richiesta che le Nazioni Unite inviino immediatamente una forza internazionale di peacekeeping a Gaza, territorio dello Stato di Palestina che dal 2012 fa parte delle Nazioni Unite con tutti i diritti, salvo quello di votare.
3) La messa in stato di accusa dei capi di Israele per crimini di guerra, crimini contro l’umanità e crimine di genocidio.
